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Finalmente il mio primo romanzo è acquistabile, sia in formato cartaceo che e-book, sullo store di AMAZON.

Se sei interessato ad averne una copia, puoi andare alla pagina:

Spero che la lettura sia di tuo gradimento!

Grazie!

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  • lmfsudbury

Oltre venti saggi pubblicati con diverse case editrici: storia ecclesiastica, teologia liberale, sociologia e antropologia religiosa … Un curriculum tutto incentrato su quella che, in gergo editoriale, viene definita “non-fiction”! E, a rincarare la dose, ben più di centocinquanta articoli su portali tematici, siti universitari, riviste specializzate italiane e straniere …

Poi, improvvisamente, una svolta radicale: la voglia di scrivere un romanzo storico, quella voglia che ha portato alla nascita di “MALTA 1775: IL CREPUSCOLO DEI CAVALIERI” …

Che cosa è accaduto? In realtà, per certi versi, nulla (i miei interessi rimangono quelli di sempre), se non la voglia di superare barriere che cominciavo a sentire un po’ troppo costrittive.

In primo luogo, la barriera di un pubblico per lo più limitato agli “addetti ai lavori” o, quantomeno, agli “specialisti”: quegli esperti di materie piuttosto particolari che, a conti fatti, formano un gruppo relativamente ristretto, a cui parlare con un linguaggio tecnico su temi e problemi che alla maggior parte di tutti gli altri appaiono completamente marginali. E, intendiamoci, di per sé non è nulla di strano, se non che, dopo tanti anni, la voglia di cercare di mostrare a un pubblico più vasto quanto una materia che a troppi appare arida, fatta di date da ricordare, eventi persi nella nebbia del tempo, idee che a volte ci paiono astruse e poco sensate, sia, al contrario, piena di avventure, di fascino, di umana grandezza e umana debolezza, di tutti quegli elementi che, ogni giorno, riempiono la vita di tutti noi e che, magari un po’ romanzati, ci fanno rimanere con gli occhi incollati allo schermo di un cinema, della tv o di un pc. Ecco, credo che questa sia stata la prima molla che mi ha invogliato a lasciare la mia “zona di comfort” per avventurarmi su terreni fino ad ora inesplorati: l’amore, ogni vero amore, ha voglia di essere urlato, condiviso, di mostrarsi e di mostrare le sue ragioni d’essere!.

“Magari un po’ romanzati” … Mi viene in mente la frase che, un giorno, mi disse un amico che insegnava omiletica (praticamente come scrivere sermoni) in un seminario: “anche la donna più bella del mondo con un po’ di trucco e i vestiti giusti può diventare ancora più bella!”. Ma quando si scrive un saggio … non si può: niente trucco, niente vestito da sera! Un saggio è, per sua stessa natura, doverosamente rigoroso, oggettivo, fatto di dati attentamente comprovati, di studi meticolosamente riportati, di logica consequenzialmente applicata. Naturalmente, così deve essere e, purtroppo, quando si deraglia da questi binari, non si fa altro che usare violenza proprio all’oggetto delle proprie indagini, all’oggetto di quell’amore di cui scrivevo poc’anzi. Il rischio, però, è di glissare proprio su quel lato “sentimentale”, “emozionale”, così squisitamente umano che, invece, sta alla base di praticamente ogni evento storico, in qualunque campo. Ma, si sa, i sentimenti e le emozioni non si possono provare oggettivamente, si possono solo sentire, ipotizzare, ricostruire con la fantasia ed è proprio la possibilità di questa ricostruzione che mi ha spinto verso una “fiction” che, sebbene molto meno scientifica, forse persino meglio della saggistica ha la possibilità di rendere climi culturali, temperie storiche e ipotetiche motivazioni che, a conti fatti, sono i veri motori del nostro agire.

Infine, c’è stata l’ultima goccia, l’ultima spinta ad abbandonare anche le ultime resistenze: una storia bellissima e dimenticata da raccontare ad ogni costo, quella della “Rivolta dei Preti” di Malta. Certo, avrei potuto scrivere un saggio breve o un lungo articolo ma, ancora una volta, in quanti l’avrebbero letto? In quanti sarebbero venuti a conoscenza di un episodio considerato marginale da tutti gli storici e, soprattutto, come avrei potuto rendere il senso delle motivazioni che a esso avevano condotto, della disperazione che lo aveva ingenerato, di come esso potesse essere paradigmatico di un’intera epoca storica, se non raccontandolo attraverso gli occhi di un testimone, anzi, di un protagonista di quegli eventi?

E, dunque, romanzo sia … Buona lettura!

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